Frames by Frank
DANCALIA
ERTA ALE
Un luogo pieno di fascino e mistero in cui vibrano tutte le inquietudini geologiche del pianeta, dominato da quello che tanti definiscono il popolo meno ospitale in assoluto
Il fascino di una terra inquieta
La depressione Dancala o terra Afar, è il punto più basso dell’intera Africa con i suoi 155 m sotto il livello del mare. Agli occhi dei più può sembrare un angolo d’inferno sulla terra. Caratterizzata da temperature elevatissime, dai suoi fondi salini e dalle sue colate laviche è senz’altro uno dei luoghi più inospitali del pianeta.
A queste caratteristiche solo una popolazione, particolare fisiologicamente e tenace caratterialmente ha saputo adattarsi: gli Afar che, per la loro ferma resistenza alla penetrazione coloniale, hanno sempre animato, con l’appellativo di feroci predoni dancali, i racconti dei nostri esploratori del secolo scorso. Un angolo di terra spaventoso dunque ma anche sconvolgentemente interessante per il viaggiatore più audace e curioso.
L’accecante distesa bianca della piana del sale, i colori sgargianti del dallol, tavolozza di tonalità in mezzo alla terra brulla, il bagliore notturno del vulcano Erta Ale sono ricordi indelebili per qualsiasi viaggiatore amante della natura.
Voltaire
DALLOL
La guardinga ospitalità degli Afar
Gli Afar sono l’etnia nomade che abita la depressione Dancala, la regione forse più inospitale della terra, e rappresentano il 4% della popolazione etiope.
Known for being indomitable warriors, brave and fearless, the reputation of the Afar still lives on in the minds of modern travellers, and rightly so. Above all, it echoes their strenuous resistance to every colonial attempt of the last century.
Parlano la lingua afar della famiglia delle lingue cuscitiche. Sono di religione islamica (mussulmani sunniti), da quando si convertirono nel X secolo sotto la spinta dei mercanti arabi.
I Toubou sono caratterizzati da una psicologia complessa: imperturbabili sì nelle difficoltà, ma anche facilmente collerici; leali ma vendicativi; aperti e coraggiosi ma anche subdoli e bugiardi fino alla morte; legati al nomadismo e al senso di libertà personale.
Sono dediti alla pastorizia e al commercio del sale (piana del sale) molti di loro girano ancora armati sia di fucili che di spade ricurve per la rivalità ancora accesa con i clan vicini, soprattutto di provenienza eritrea.
Un’usanza ancora in voga e piuttosto curiosa praticata dagli Afar è quella di limare a punta gli incisivi, pratica che in passato serviva ad incutere timore nell’avversario.